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Il Turismo del vino è un fenomeno mondiale, esempio perfetto di turismo esperienziale ed enogastronomico.
In Italia, il vino, è ormai considerato un modo per vivere sempre di più esperienze uniche in luoghi affascinanti. Un volano che spinge le persone e i tutti Wine lovers a viaggiare per scoprire nuovi territori, cantine, vigneti.
Si parla spesso di enoturismo e di quanto sia fondamentale nella gestione strategica di un’azienda vitivinicola: 𝗺𝗮 𝗰𝗼𝘀’𝗲̀ 𝗲𝘀𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹’𝗲𝗻𝗼𝘁𝘂𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗰𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼?

L’enoturismo è una forma di turismo che vede come suoi elementi centrali il vino e la sua produzione. È un’esperienza personale di esplorazione e scoperta, oltre che di degustazione; il vino è un’occasione per far entrare il turista in contatto con un territorio, 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗲𝗻𝘂𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼.
L’ enoturismo inoltre si abbina alla visita dei luoghi e dei territori di produzione, alla conoscenza della cultura, delle tradizioni e della gente che ci vive.

Sebbene la scoperta e la degustazione delle produzioni vinicole locali rimanga centrale, non è più l’unico elemento ricercato nel viaggio. Il valore culturale che il vino possiede, rappresentato da un mix unico tra prodotto, terroir e persone, affascina ed attrae sempre più.
Questa è la tendenza che emerge dal “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021”, secondo cui i turisti italiani ritengono la visita alle cantine un’opportunità di arricchimento culturale e un’opportunità per entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura – anche enologica – del luogo che stanno visitando.

Ecco che la scelta non ricade solo sulle aziende più rinomate, ma si allarga andando ad includere le piccole realtà familiari – con il 57% degli Italiani che vorrebbero visitarle, in incremento rispetto a due anni prima (+7%) – così come le dimore storiche. Queste aziende di produzione, che si caratterizzano per il connubio tra storia, arte e vino, sono sempre più desiderate: chi vorrebbe recarvisi passa dal 60% del 2019 al 67% del 2021.

Alla dimensione culturale si aggiunge, inoltre, quella del benessere, grazie all’amenità dei luoghi e alla dimensione salutare che il vino e, in generale, il cibo stanno assumendo sempre più. Sono il 58% i turisti italiani a cui piacerebbe trovare in cantina opportunità – quali corsi, workshop, trattamenti – per rigenerarsi, riprogrammare le proprie abitudini e adottare uno stile di vita più sano; il 51% vorrebbe poter fruire di attività di benessere (massaggi, idromassaggi e SPA) nei vigneti.

La sostenibilità è oggi driver di viaggio. Ecco che, anche nel viaggio enoturistico, emerge un forte desiderio di partecipare a esperienze sostenibili, che si connotino sia per un approccio green che per l’essere responsabili socialmente. Quest’ultimo aspetto della sostenibilità, meno attenzionato, è particolarmente apprezzato: il 71% dei turisti italiani si dichiara più propenso a visitare un’azienda di produzione se questa ha in essere progetti di sostegno alla comunità locale, il 60% manifesta il desiderio di vivere esperienze a stretto contatto con i produttori come la vendemmia turistica.
Questi dati evidenziano un chiaro desiderio di vivere e sperimentare la cantina attraverso modalità nuove, più coinvolgenti, e che permettano un arricchimento personale.

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